Archivio articoli
06.03.2016 01:27
“Come si fa a non conoscere così la vita? Allora cosa sento? Sento questi miti parassiti della benevolenza, del consenso e dell’approvazione fare il pianto greco tutto da ridere, e il rutto infantile da compiacimento, lo squittio, il rigurgito di una lattea, inacidita coscienza. Quale è il...
06.03.2016 01:20
“Gita al mare”, il titolo
Svolgimento di Vito
Quello che capita agli animali, capita alla giovinezza. Anche per come ci si muove: quel modo degli animali è il nostro modo di ragazzi. Fare degli esempi? A che serve? Alla letteratura? Si fotta. Selvaggina, siamo selvaggina. L’umanità vorrebbe...
06.03.2016 01:09
L’entusiasmo infantile, questo entusiasmo infantile del dire. Come se ti facessero domande, e tu devi rispondere. Ti figuri un interrogatorio, anche un’inquisizione. L’inquisizione è affascinante. Chi storce la bocca, chi? Chi poi legge romanzi, racconti, e guarda film nei quali il fatto accadde....
06.03.2016 01:04
La sua testa pare un uccellino che si solleva dal nido del corpo, un viso nudo, soltanto un po’ velato. Subito si direbbe: di malinconia; invece no: di sopportazione. Le penne delle ali sono ancora lineari, i vessilli ancora trattenuti nelle cannucce: sono i capelli pettinati in foggia di alucce. È...
15.01.2016 21:32
Me lo hai detto tante volte,
tante volte me lo ripeti.
Mi dicevi: scrivi.
Ti chiedevo: cosa?
"Qualsiasi cosa", mi dicevi.
Mi dici: "Chi veramente
scrive non scrive. Se scrive
non scrive che di questo:
qualsiasi cosa".
15.01.2016 21:30
Scrivere è una cosa
da cantante di sala
da ballo
Scrivere veramente,
intendo
Il resto è libri qualsiasi
E passiamo agli amori…
Gli amori che danno da scrivere…
L’amore che faccio
dà lo slancio
Fa venire una frase e un lampo
L’amore che dura quel che dura
è una strofa, una strofa, una strofa,
un...
15.01.2016 21:28
Canto, guardo la mia clientela ai tavoli… Canto
una canzone che diventa l’alone di una ragazza
sola, di un solitario o di una coppia o di un terzetto…
una canzone che circonda come una cornice
sfumata un tavolo da quattro, da cinque…
Canto… Sono un ritrattista, li so a...
15.01.2016 20:01
Sei tu quel Vito Taburno che ha finto una antologia poetatica, una raccolta di versi attribuiti a svariate autrici e autori inesistenti “dall’oggi al domani”?
(Questa domanda fu posta negli anni settanta del novecento.
Il termine “poetatica” dovrebbe essere un refuso.
Non si sa perché...
15.01.2016 19:55
Canto per non fare altro. Cosa? Lo so.
Cose che vengono in mente. Le scarto
e le dimentico. Poi le ritrovo al cinema 'Hayez'
(non ci vado ma vengo a sapere),
nei romanzi in edizione 'Strazio'
(pure vengo a sapere),
su pagine, fogli, che sono specchiere
per faccini smorfiosi,...
15.01.2016 19:51
Vieni con me dietro il palco
Vieni là dietro con me
Vieni a vedere il ferro, le funi,
il quadro elettrico, i fili colorati
Vieni là dietro con me
Vieni nella cucina
Ti faccio vedere le pentole,
le padelle, l'unto, un fusillo bianco
sfuggito alla scolatura,
ti faccio vedere il bruciato
Vieni con me...
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