“Si immedesimano, le signore e i signori…
Non che ascoltino, no, lo spero per loro…
No, non è che ascoltino… diventano...
diventano, tutti, la canzone… gli si rizzano i peli
e i pori segreti... sulle areole spunta un coro...
e tutto può succedere… esaltazioni e tristezze…
In ogni verso cantato c’è un pezzo di corpo…
In una canzone c’è un corpo a porzioni...
Quasi senti sbattere falde di carne
come sul marmo del macellaio...
Le dita a parte, vive... Le dita sul tavolo,
sulla coscia, anche sul petto,
le dita sulle dita dell'altra mano
miniaturizzano copule battendo il tempo... O no?...
Il corpo prende pose di fa sol la si do…”