Senso di benessere su questa terrazza

29.08.2016 23:30
Senso di benessere
su questa terrazza
ripassando
sopra una una mattonella 
che oscilla
In mano un bicchiere d’acqua,
con dentro latte di mandorla
e menta, un bicchiere che pare
la diapositiva del mare
 
Così, per confrontare,
guardo il mare, il mare
nel bicchiere del pianeta
Il mare guarda me
Io sorseggio
Il mare fa le onde
Insomma, uguale
 
Quasi quasi 
facciamo due chiacchiere
Ma che dire?
Ci guardiamo con gli occhi
Va detto anche se è ovvio
Va detto perché gli occhi 
con i quali guardo sono i miei
(e questo è normale) 
ma gli occhi che mi guardano 
sono gli occhi del mare
Però subito mi pare
ovvio anche questo
 
Per gli occhi del mare
(dello stesso colore del mare) 
la vista sono io,
il mio ondeggiare 
sulla mattonella
 
Poi mi pare che scriva, il mare
Ma il mare scrive sempre
Io solo adesso,qui, 
per imitare il mare
Scriviamo questi versi,
quasi gli stessi
(i suoi un po’ più salati
se io me li bevessi)
Lo so, perché il mare, 
i suoi, li fa arrivare a me
E io, i miei, li butto in mare,
che è acqua mossa 
come una ragazza
che li fa galleggiare su di sé
e poi li fa calare
tra le onde di due cosce
in mezzo a alghe
avvolgenti e vischiose,
i miei versi spappolati
(come le nuvole di seme 
che un cefalo spande)
 
Che senso di benessere
su questa terrazza 
E quel che è fatto è fatto

Senso di benessere

su questa terrazza

ripassando

sopra una una mattonella 

che oscilla

In mano un bicchiere d’acqua,

con dentro latte di mandorla

e menta, un bicchiere che pare

la diapositiva del mare

 

Così, per confrontare,

guardo il mare, il mare

nel bicchiere del pianeta

Il mare guarda me

Io sorseggio

Il mare fa le onde

Insomma, uguale

 

Quasi quasi 

facciamo due chiacchiere

Ma che dire?

Ci guardiamo con gli occhi

Va detto anche se è ovvio

Va detto perché gli occhi 

con i quali guardo sono i miei

(e questo è normale) 

ma gli occhi che mi guardano 

sono gli occhi del mare

Però subito mi pare

ovvio anche questo

 

Per gli occhi del mare

(dello stesso colore del mare) 

la vista sono io,

il mio ondeggiare 

sulla mattonella

 

Poi mi pare che scriva, il mare

Ma il mare scrive sempre

Io solo adesso,qui, 

per imitare il mare

Scriviamo questi versi,

quasi gli stessi

(i suoi un po’ più salati

se io me li bevessi)

Lo so, perché il mare, 

i suoi, li fa arrivare a me

E io, i miei, li butto in mare,

che è acqua mossa 

come una ragazza

che li fa galleggiare su di sé

e poi li fa calare

tra le onde di due cosce

in mezzo a alghe

avvolgenti e vischiose,

i miei versi spappolati

(come le nuvole di seme 

che un cefalo spande)

 

Che senso di benessere

su questa terrazza 

E quel che è fatto è fatto

 

È fatto d’aria fresca

È fatto d’aria fresca