Quelle sere in cui l’applauso ritarda

27.08.2016 10:36

Quelle sere in cui l’applauso ritarda, 

dopo una di quelle mie tirate senza musica

La voce crea e percorre crepe tra le frasi

Le parole sbucciate dal baccello di se stesse

(come i ceci: un unico baccello per ognuna),

nuove, appena nate, conoscono il loro vero nome

(la parola per dire la parola, il suo nome)

In quelle sere l’applauso ritarda, preceduto

da un velo sonoro che si solleva sul pubblico

e le cui onde mi raggiungono, quel velo,

quel suono da strangolamento collettivo,

quel suono di ultimi respiri, quel suono 

Quel suono, che è la sfiatata dell’orgasmo

L’applauso viene poi, dopo quel suono

L’applauso come un battito di cosce

 

Non mi venite a parlare 

di cose da dire,

non mi parlate

di queste puttanate

Non me ne parlate 

dopo quelle sere dorate

Vi sbatto al muro

ad applaudir con esso

Grazie

Perché sempre ringrazio

non avendo da dire altro