Quando non ti importa niente
di nessuno, ossia quando sei
disinteressato, ricordi qualcosa
di ognuno, quel qualcosa che provoca
i grandi racconti, che nascono
da un particolare, che ha il suo peso
e la sua solidità, come un sasso
che ti incuriosisce, e non puoi
fare a meno di tenerlo tra due
dita e di rigirarlo tra tre e di
guardarlo e di stringerlo nel pugno
come se volessi scoprire il mistero
di chissà che, un chissà che
mutato in sasso... crediamo
alle metamorfosi? Forse...
Abbiamo visto persone cambiare
ma non in sassi... Le persone
non cambiano così tanto, cambiano
poco, anzi non cambiano: diventano
quello che sono... nessuno cambia,
ognuno diventa quello che è...
Pare strano ma solo il nostro
ricordo cambia le persone e le cose...
E abbiamo bisogno di legami
immortali... Ne siamo capaci?...
Qualche volta e per poco...
Durano di più le piccole pietre...
E tra le piccole pietre io metto,
duraturo come un sasso, il segreto,
quello che noi soli conosciamo,
noi due: un segreto che può essere
candido come quei confetti
di ghiaia marmorina, oppure
screziato, con venature e inclusioni,
o porpora con fili di bianco
che sono le scioglievolezze
della nostra carne rossa...
(Ma sì che siamo capaci
di legami immortali, quei legami
che induriscono il nostro
bel cuore di pietra, levigato
dal continuo strofinio
dei legami annodati... il cuore
che balla durante i trasferimenti...)