Prova a vivere
Prova a vivere su un biliardo
È una figura, non è per davvero
Cos’è una figura?
È niente ma è un niente retorico
In principio tutto è retorico
E cos’è la retorica?
È niente e linguaggio
Facciamo a capirci, fingiamo le cose,
sono il nostro ancoraggio
Prova a vivere su un biliardo,
sopra un panno e tra sponde
Tutto avviene per angoli
Ogni porzione di te si muove
per spinta e diventa una bilia
Non devi nemmeno, per le traiettorie,
rispettare la legge
Le leggi della geometria si rispettano
da sole
Vedi tu cosa vuoi rispettare
Per esempio, l’imperturbabile
incorruttibilità degli angoli
Ogni tanto mandi in buca
una parte retorica di te
Lo fai per il suono, retorico,
della buca che s’apre
Che pare che rida,
che pare che pianga,
a seconda, fai tu,
secondo il tuo retorico umore
Se vuoi, prova a vivere
su un biliardo senza buche
e con meno palle
e con la superficie riscaldata
Non credere che questo sia un vantaggio
Devi comunque giocare
Il piano del biliardo sotto il panno
è una lastra di ardesia
Così tu vivi sulla lavagna
Da una parte sei buono,
da una parte sei cattivo
Ma il gesso non è per scrivere, è polvere
per la punta di cuoio della stecca,
perché non scivoli sulla palla
quando è colpita in un punto
che non sia il centro
Quello che accade
con esattezza in astratto,
sia in fisica sia
nella geometria solida,
ha bisogno di una bella
passata di polvere
perché si realizzi in concreto
anche se
con un certa approssimazione
Insomma, prova a vivere
su un biliardo
Perché, altrimenti, dove?