“Il sedile del pianista gira come un rubinetto…
Lo è… sono segreti... e questo è svelato…
‘Dietro la musica c’è tutta un’acqua pestata,
l’acqua cade derelitta, frantumata, rotta,
il pianto delle pietre e dei sassi... una grandine
di lacrime crivella ogni forma di cuore
che la natura inumana, più di quella umana,
espone francamente nel disegno delle foglie
e delle orme... Insomma, noi siamo la diga,
dobbiamo avere spalle forti, siamo noi a arginarla,
quell’acqua rumorosa, e a farla uscire come suono,
a zampilli, come pisciare, ma dagli strumenti’...
Chi parla così è un maestro, lo riconosci
perché parla così... Chi mi parlò così era, infatti,
un maestro, uno solo... O è vero o me lo invento...
in ogni caso le parole sarebbero queste,
quindi non fa nessuna differenza...”