Giugno annisessanta novecento...
In certi momenti
siamo purissimi,
per esempio a metà giugno
durante la prima controra...
Il sole, fuori, cova
enormi propositi di calore,
e io sono nel tuorlo,
sia come luce sia come densità.
Dentro, arriva attraversando
fessure, il sole, di tra
le serrande abbassate
ma non del tutto.
Un vento di corrente
tra due finestre opposte
(una dà sull'ombra della casa)
smuove e gonfia le tende.
Io, spogliato, limpido,
sperperato su un letto,
gli arti non più simmetrici,
spaiati, ognuno verso
una sua svagata direzione,
a faccia sotto, divento
vulnerabile, mi sento
acqua che scorre sull'erba
ovvero su un momento delicato.
Sì, il momento è delicato, sì.
Manderei chiunque a quel paese,
al diavolo, all'inferno.
Non vi avvicinate...
(Cosa sono i versi?
A che servono?
I versi sono frasi
di avvertimento,
sono avvisi repulsivi
per l'umanità fastidiosa
come le prime mosche,
per questo sono spesso
appiccicosi)