Cantava 'Volver' di Gardel,
guardando la clientela come
un coltivatore guarda i campi
sotto la nebbia bassa all'alba...
Solo quando cantava pensava
a tutt'altro... sempre come
un coltivatore di tabacco
che con le dita spezza la cima
della pianta perché le foglie
sottostanti ingrassino...
Della sua clientela, del pubblico,
pensava: “Hanno aspirazioni,
desideri, speranze che continuamente
umiliano la loro vita, che è fatta,
appunto, di aspirazioni, di desideri,
di speranze e di umiliazione...
Ascoltano il cantante, fanno
l'ordinazione... sono serviti...
realizzano come intrattenimento
una vocazione bassamente regale.
Ottengono quello che vogliono:
conforto, solo conforto”